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L’isteroscopia è una tecnica mini-invasiva endoscopica che, attraverso l’uso di un’ottica con telecamera consente di diagnosticare condizioni patologiche della cavità endometriale. L’isteroscopia diagnostica è utile nel caso di sanguinamenti uterini anomali, tanto nell’età fertile quanto dopo la menopausa, ed è possibile evidenziare malformazioni uterine come setti, patologie della cavità dell’utero come polipi, fibromi, iperplasie o in alcuni casi tumori maligni.
I condilomi sono escrescenze, simili a verruche, che compaiono nelle aree genitali, sia nel sesso maschile che in quello femminile: le dimensioni dei condilomi possono variare da pochi mm, fino a vere grossolane formazioni, dette volgarmente “creste di gallo”. Sono usualmente lesioni benigne, provocate da un virus, il papilloma virus (HPV) trasmesso per contatto sessuale con un partner infetto. I ceppi di papilloma virus responsabili della trasmissione sono numerosi e alcuni di questi ceppi virali possono trasformare il condiloma da lesione benigna in lesione maligna. Quando le lesioni sono diffuse o più grandi, la terapia chirurgica, che comporta l’asportazione meticolosa di tutte le lesioni visibili, è l’unica terapia che permetta di ottenere risultati concreti.
Sintomi di disfunzioni del pavimento pelvico lega all’età o al parto, come l’incontinenza urinaria e il prolasso del pavimento pelvico, sintomi che colpiscono centinaia di milioni di donne in tutto il mondo.
• 60-80% delle donne con più di 50 anni saranno affette da atrofia nella loro vita.
• 40% delle donne soffre di qualche forma di incontinenza urinaria.
Trattamenti conservativi come la muscoloterapia del pavimento pelvico (esercizi di Kegel) spesso falliscono a causa della mancanza di disciplina delle pazienti. Le opzioni chirurgiche, sebbene siano efficaci, hanno effetti collaterali e sono tipicamente l’ultima spiaggia delle pazienti e del chirurgo.
Il tessuto connettivo nelle pareti vaginali è un fattore importante nel supporto dell’organo pelvico. I sintomi della disfunzione del pavimento pelvico principalmente aumentano il rilassamento nella vagina o dei suoi legamenti di supporto, a causa dell’età che avanza e del parto vaginale.
Fotona SMOOTH™ è una procedura non invasiva e non ablativa per il rafforzamento funzionale del tessuto connettivo all’interno della parete vaginale, migliorando il supporto del pavimento pelvico e diminuendo i sintomi delle disfunzioni del pavimento pelvico.
La cisti è una neoformazione che si sviluppa nelle compagini del derma e del sottocute. Questa, normalmente presente nella cute, può occludersi andando ad infiammarla. La cisti clinicamente si manifesta come una nodosità sottocutanea palpabile, talvolta dolente. Può essere riconoscibile un ostio di comunicazione tra la cisti e l’esterno, non sempre pervio. La cisti ciclicamente va incontro a fenomeni di infezione ed infiammazione, non pericolosi ma fastidiosi, che si risolvono con trattamenti antibiotici locali o sistemici. La diagnosi è normalmente clinica, con la sola osservazione e palpazione. Talvolta può essere necessario eseguire un’ecografia dei tessuti molli. Sono disponibili alcuni trattamenti medici, molto utili nella fase di infiammazione acuta della cisti, per farla regredire allo stadio di quiescenza. Raramente però questi trattamenti sono risolutivi e spesso, dopo un periodo di tranquillità, si ripetono nuovi episodi infettivi. In questo caso l’unico trattamento che permette di rimuovere la cisti con la sua capsula è l’exeresi chirurgica: altri trattamenti palliativi, infatti, come incisioni, drenaggi e terapie topiche, lascerebbero inevitabilmente in sede la cisti, con un rischio di recidiva elevatissimo.
L’onicectomia parziale è l’intervento chirurgico di asportazione parziale di un’unghia. Si esegue generalmente in caso di onicocriptosi (“unghia incarnita”), che consiste nella penetrazione dell’unghia, o meglio delle sue porzioni anteriore e laterali, all’interno del tessuto che circonda l’unghia stessa. È un’affezione tanto comune quanto fastidiosa, dolorosa e, nei casi più gravi, anche invalidante. Colpisce prevalentemente le dita dei piedi, raramente anche quelle delle mani, e soprattutto l’alluce. L’intervento consiste nell’asportazione della parte di unghia che penetra all’interno del tessuto, avendo cura di asportare anche la porzione di matrice corrispondente. Si esegue in anestesia locale, e a volte occorrono qualche giorno per tornare alla vita quotidiana.
I nei (o nevi) sono delle lesioni pigmentate della pelle che si sviluppano da cellule, dette melanociti, localizzate in tutte le parti del nostro corpo. Le caratteristiche dei nevi sono molto variabili: alcuni sono presenti fin dalla nascita mentre altri compaiono nel corso della vita. Possono essere localizzati o diffusi in varie parti del corpo, la loro forma è usualmente ovalare o tondeggiante, il colorito è più o meno scuro a seconda del grado di pigmentazione, e possono essere piatti o modicamente rilevati rispetto alla pelle circostante. La maggior parte dei nevi è di natura benigna, ma è anche possibile la loro degenerazione maligna. L’intervento chirurgico viene praticato in regime ambulatoriale con una semplice anestesia locale. Il chirurgo dovrà asportare il neo in maniera radicale, che significa resecare una losanga di pelle che comprenda il nevo ed il tessuto sottocutaneo. La losanga di cute asportata verrà successivamente esaminata istologicamente per definirne tutte le sue caratteristiche. Nei casi in cui l’esame istologico dovesse dimostrare che si è verificata una trasformazione in melanoma, l’ampiezza e l’integrità dei margini di resezione, saranno la garanzia che l’intervento è stato praticato in maniera radicale. L’intervento chirurgico si conclude con una accurata sutura della pelle con sottili fili. Il decorso postoperatorio è del tutto indolore e in questo periodo di tempo il paziente potrà svolgere tutte le sue attività evitando unicamente di sfregare l’area dove è avvenuto l’intervento chirurgico.
I condilomi sono escrescenze, simili a verruche, che compaiono nelle aree genitali, sia nel sesso maschile che in quello femminile: le dimensioni dei condilomi possono variare da pochi mm, fino a vere grossolane formazioni, dette volgarmente “creste di gallo”. Sono usualmente lesioni benigne, provocate da un virus, il papilloma virus (HPV) trasmesso per contatto sessuale con un partner infetto. I ceppi di papilloma virus responsabili della trasmissione sono numerosi e alcuni di questi ceppi virali possono trasformare il condiloma da lesione benigna in lesione maligna. Quando le lesioni sono diffuse o più grandi, la terapia chirurgica, che comporta l’asportazione meticolosa di tutte le lesioni visibili, è l’unica terapia che permetta di ottenere risultati concreti.
La “biopsia” è un esame che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto per accertarne (diagnosticare) la natura. Durante l’esame è rimossa, dalla parte del corpo da indagare, una piccola quantità di tessuto, o un campione di cellule, per analizzarli al microscopio e individuare la presenza di una malattia, seguirne l’andamento, e/o valutare l’efficacia di una cura. La biopsia può anche essere utilizzata per valutare la gravità di una malattia già accertata (ad esempio, il livello di infiammazione) e il suo grado (ad esempio, l’aggressività di un tumore). Inoltre, fornisce una serie di informazioni utili al medico per decidere la cura più indicata o valutare l’efficacia dei farmaci prescritti.
I lipomi sono tumori benigni derivati dalle cellule adipose. Clinicamente si manifestano come masse sottocutanee morbide e comprimibili, elastiche, mobili. Sono solitamente indolori salvo quando raggiungono dimensioni importanti. Per quanto nella maggior parte dei casi non sia indicata l’asportazione chirurgica urgente, i lipomi hanno la tendenza a crescere nel tempo, più o meno velocemente. L’unico trattamento possibile per i lipomi è l’asportazione chirurgica. L’esame istologico non è indicato di routine, ma può essere richiesto a discrezione del chirurgo operatore. L’intervento viene condotto in anestesia locale, con una incisione cutanea rettilinea o sigmoidale correttamente orientata. I punti di sutura possono rimanere in sede 8/14 giorni a seconda della sede anatomica di intervento.
L’Ablazione non termica con Cianoacrilato è una tecnica volta all’interruzione del reflusso sanguigno, che permette di “incollare” le pareti della vena safena dall’interno attraverso l’inserimento nel vaso di una sostanza simile ad una colla, per l’appunto il Cianoacrilato. Questa sostanza viene utilizzata da diversi anni in diverse procedure chirurgiche ed è un prodotto del tutto sicuro; si presenta come un liquido viscoso senza rischi di embolizzazione durante l’intervento. Il trattamento vascolare viene eseguito senza anestesia e sotto guida ecografica, per individuare il punto di intervento esatto in base all’anatomia del paziente.
Il Chirurgo inserisce nella vena un catetere che risale fino al raggiungimento della sede interessata.
Una volta in posizione, viene introdotto gradualmente il Cianoacrilato che “incolla” le pareti della vena, interrompendo il reflusso del sangue.
Le sclerosanti o anche scleroterapia sono un metodo di trattamento degli inestetismi degli arti inferiori. Servono per curare vene varicose e capillari. La terapia sclerosante avviene tramite l’iniezione all’interno dei capillari di una soluzione che ne provoca la chiusura, e quindi la scomparsa o la riduzione del volume. Il numero di iniezioni dipende dall’estensione dell’area da trattare.
I turbinati sono situati nelle fosse nasali, di lato al setto nasale. Si tratta di strutture ossee ricoperte di mucosa. Generalmente sono presenti 3 turbinati per ciascuna fossa nasale e svolgono il compito di riscaldamento, umidificazione e filtraggio dell’aria che si respira, ottimizzando gli scambi tra sangue e polmoni. L’intervento ai turbinati inferiori in radiofrequenza può essere eseguito in ambulatorio. Per eseguire questa terapia il medico somministra un anestetico locale e procede a decongestionare le mucose dei turbinati tramite un micromanipolo. Le onde elettromagnetiche ad alta frequenza emesse dal micromanipolo, causano una risonanza tra le cellule del tessuto della mucosa. Questo procedimento vaporizza le cellule della mucosa, riducendo il suo volume e sgonfiando i turbinati. Questa procedura, indolore, consente di evitare la fuoriuscita di sangue e conseguenti formazioni di croste ed evita l’applicazione di fastidiosi tamponi nasali.
Durante e dopo la seduta i pazienti non avvertono dolore e il decorso post-operatorio è facile e senza particolari problematiche. Il paziente può riprendere la sua vita quotidiana già dal giorno successivo all’intervento.
La “biopsia” è un esame che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto per accertarne (diagnosticare) la natura. Durante l’esame è rimossa, dalla parte del corpo da indagare, una piccola quantità di tessuto, o un campione di cellule, per analizzarli al microscopio e individuare la presenza di una malattia, seguirne l’andamento, e/o valutare l’efficacia di una cura. La biopsia può anche essere utilizzata per valutare la gravità di una malattia già accertata (ad esempio, il livello di infiammazione) e il suo grado (ad esempio, l’aggressività di un tumore). Inoltre, fornisce una serie di informazioni utili al medico per decidere la cura più indicata o valutare l’efficacia dei farmaci prescritti.
La proctoscopia è una metodica diagnostica finalizzata all’osservazione endoscopica del canale anale (anoscopia) e di quello rettale (rettoscopia). A tale scopo viene utilizzato uno speciale strumento, noto come rettoscopio o proctoscopio, introdotto previa lubrificazione attraverso l’apertura anale; si tratta sostanzialmente di un tubo dotato di un supporto all’apice e di un eventuale lente di ingrandimento per osservare al meglio la regione esaminata. Uno strumento simile, ma di lunghezza inferiore, viene utilizzato per lo studio del solo canale anale (anoscopia). Numerose sono le patologie obiettivabili mediante proctoscopia, che trova indicazione diagnostica in presenza di sanguinamenti rettali, emorroidi, polipi anali o rettali, carcinoma del canale anale o del retto, fistule anali, ferite e traumi di questa regione. La rettoscopia ha anche delle potenziali applicazioni terapeutiche, rivolte soprattutto alla resezione di polipi o tumori e alla cura delle emorroidi.
I condilomi sono escrescenze, simili a verruche, che compaiono nelle aree genitali, sia nel sesso maschile che in quello femminile: le dimensioni dei condilomi possono variare da pochi mm, fino a vere grossolane formazioni, dette volgarmente “creste di gallo”. Sono usualmente lesioni benigne, provocate da un virus, il papilloma virus (HPV) trasmesso per contatto sessuale con un partner infetto. I ceppi di papilloma virus responsabili della trasmissione sono numerosi e alcuni di questi ceppi virali possono trasformare il condiloma da lesione benigna in lesione maligna. Quando le lesioni sono diffuse o più grandi, la terapia chirurgica, che comporta l’asportazione meticolosa di tutte le lesioni visibili, è l’unica terapia che permetta di ottenere risultati concreti.
Vi sono molte situazioni in cui è necessario risolvere il sintomo del prolasso mucoso o del sanguinamento emorroidario, comunemente definite le emorroidi, ma sovente non è ancora ora di ricorrere ad un intervento chirurgico tradizionale: un buon sistema che permette l’eliminazione del tessuto in eccesso consiste nel trattamento tramite le legature elastiche. Durante una normale visita, con l’aiuto di un anoscopio particolare, il nodo emorroidario da trattare viene legato alla base da uno speciale elastico che ne provoca lo strozzamento e, nel volgere di pochi giorni, la necrosi ed il distacco. L’elastico viene eliminato insieme al tessuto asportato, senza che il paziente se ne accorga.
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