È la parte del nostro corpo che poggia sul sellino della bicicletta, il “pavimento” che chiude la cavità addominale e sostiene gli organi contenuti nel bacino, vescica, utero e retto.
È caratterizzato da una struttura muscolare, da fasce e legamenti, che fungono da vero e proprio ancoraggio.
Possiamo immaginarlo anche come un’amaca: le funi di sospensione lo legano alla pelvi (bacino osseo), e sulle fasce muscolari si appoggiano gli organi: la vescica anteriormente, l’utero nel mezzo e il retto posteriormente.
Il pavimento pelvico è lo strato più profondo della muscolatura pelvica: ne esiste anche uno intermedio, chiamato diaframma uro-genitale e uno più superficiale chiamato perineo, ovvero la “muscolatura che sta attorno agli sfinteri”.
Quali sono questi sfinteri nella donna? Il primo è lo sfintere esterno dell’uretra, meglio definibile come il “buchino” da cui esce l’urina. Il secondo è la vagina, definibile sfintere nel momento in cui, durante il parto, funge da canale per la fuoriuscita del feto, e il terzo è il retto, da cui escono le feci.
Queste regioni anatomiche fungono quindi quotidianamente da sostegno degli organi pelvici e regolano le funzioni fisiologiche della minzione e della defecazione; sono inoltre protagoniste durante la gravidanza, il parto e la sessualità.