Vergogna, imbarazzo e paura: sono questi i sentimenti contrastanti che assalgono e, talvolta, impediscono alle persone di parlare di sesso o di chiedere, semplicemente, anche le piccole informazioni necessarie per comprenderne gli aspetti e viverlo in serenità.
Ecco perché il 4 settembre si celebra la Giornata internazionale del benessere sessuale. Arrivata quest’anno alla sua dodicesima edizione, questa giornata ha l’obiettivo di promuovere una più ampia informazione in materia.
L’evento rappresenta infatti l’occasione per contribuire a far cadere questo tabù e dare una visione rispettosa della sessualità, oltre che a far conoscere i rischi di contrarre malattie trasmissibili sessualmente e i percorsi di cura idonei per l’apparato riproduttivo.
La prevenzione delle malattie e fertilità
«Parlare di sesso con il professionista della salute, che sia il medico di famiglia, il personale del consultorio o lo specialista ginecologo, è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie dell’apparato riproduttivo e per proteggere la fertilità futura». Ne parla il dottor Gianluca Albanesi, ginecologo presso Centro Medico Ponticello.
«Oggi l’età media del primo rapporto è sempre più vicina all’età della prima mestruazione – prosegue il dottore – ed è fondamentale informare gli adolescenti sulla necessità di utilizzare i metodi di barriera per prevenire la trasmissione delle infezioni sessuali.
Oltre a questo, è importante far conoscere i metodi contraccettivi: la pillola, il cerotto, l’anello vaginale o i dispositivi long acting come la spirale e l’impianto sottocutaneo. Tutti metodi utili ad evitare le gravidanze indesiderate e a ridurre così il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza».
Le problematiche legate al benessere sessuale
Tuttavia, benessere sessuale non vuol dire solo infezioni sessualmente trasmesse e lo specialista ricorda come i professionisti della salute, ginecologo in primis, siano a disposizione per affrontare queste problematiche.
«Le problematiche sessuali, infatti, possono dipendere anche da altre patologie – aggiunge il dott. Albanesi – come per esempio l’endometriosi che può rendere il rapporto sessuale doloroso o talvolta anche impossibile. Il ruolo del ginecologo è centrale per diagnosticare le disfunzioni sessuali, quali il ridotto desiderio sessuale o i disturbi dell’eccitamento che, dopo l’esclusione di una causa organica, possono beneficiare dell’invio al sessuologo clinico.
Si tratta di una figura importante che può prendere in carico la paziente e la coppia per le eventuali terapie comportamentali».
La menopausa
Il ridotto desiderio sessuale è frequente anche in menopausa quando la donna ha ancora interesse per il rapporto sessuale ma la carenza ormonale, estrogenica ma soprattutto androgenica, riduce il desiderio.
«Una corretta diagnosi e un’eventuale terapia ormonale sostitutiva in menopausa – afferma ancora il ginecologo di Centro Medico Ponticello – possono risolvere la problematica.
Ecco perché la nostra struttura è sempre in prima linea con i suoi ambulatori e i suoi percorsi dedicati alle donne e per le necessarie informazioni sulla salute sessuale, che devono necessariamente interessare anche il partner».
Il benessere sessuale del partner maschile
Per quanto riguarda, invece, le infezioni maschili, è bene ricordare che queste possono indurre uretriti e prostatiti che, se non ben curate, possono portare col tempo ad alterazioni della qualità del seme maschile ed essere causa, in futuro, di infertilità.
Gli specialisti di Centro Medico Ponticello sono sempre a disposizione di chiunque voglia affrontare una discussione sulle problematiche sessuali e sui disturbi urologici. Questo per una più consapevole ed appagante esperienza in questo ambito in cui la divulgazione risulta ancora, purtroppo, difficoltosa.
a cura di
Dr. Gianluca Albanesi
Ginecologo presso Centro Medico Ponticello