Abbiamo l’onore di intervistare Gianluca Berti, ex calciatore di serie A e oggi dirigente sportivo e preparatore atletico esperto.
Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di un ex portiere che ha vestito, su tutte, le maglie di Fiorentina, Sampdoria, Roma e Palermo e che oggi lavora al fianco dei calciatori professionisti per formarli e prepararli al meglio.
Lo abbiamo incontrato presto questa mattina per discutere con lui le problematiche muscolari e articolari che possono incorrere nel calcio, sia a livello professionistico che dilettantistico.
Cominciamo con il calcio professionistico: quali sono le principali problematiche che i calciatori professionisti possono affrontare?
“Innanzitutto grazie per l’invito. Nel calcio professionistico, i calciatori si sottopongono a un carico di lavoro estremamente impegnativo. Di conseguenza, le problematiche muscolari più comuni sono gli strappi muscolari, specialmente a livello degli ischiocrurali e dei muscoli della coscia. Inoltre, il sovraccarico può causare tendiniti a livello di ginocchio e caviglia. Le articolazioni più colpite sono il ginocchio, la caviglia e la spalla, questa ultima a causa delle cadute o dei contrasti fisici.”
Cosa succede invece nel calcio dilettantistico? Come si differenziano le problematiche muscolari e articolari rispetto ai professionisti?
“Nel calcio dilettantistico, le problematiche sono spesso correlate a una preparazione fisica non adeguata e a una mancanza di attenzione al recupero. I calciatori dilettanti possono essere più inclini a lesioni muscolari come strappi e stiramenti a causa della mancanza di un allenamento specifico. Inoltre, la postura e la tecnica di alcuni giocatori potrebbero non essere ottimali, aumentando il rischio di infortuni articolari, in particolare a livello di ginocchio, caviglia e spalla.”
Come possono i calciatori, sia professionisti che dilettanti, prevenire queste problematiche?
“La prevenzione è cruciale per entrambi i gruppi di giocatori. Questi sono alcuni consigli che sento di poter dare per tenere sotto controllo gli infortuni:
Preparazione fisica adeguata: Sottoporsi a un programma di allenamento specifico per il calcio, che includa esercizi di forza, resistenza e agilità, può migliorare la performance e ridurre il rischio di lesioni muscolari.
Riscaldamento: Prima di ogni allenamento o partita, effettuare un riscaldamento completo per preparare i muscoli e le articolazioni agli sforzi dell’attività. Lo stretching dinamico e gli esercizi specifici per il calcio sono particolarmente utili.
Tecnica corretta: Acquisire una tecnica corretta con l’aiuto di un preparatore atletico o un allenatore esperto è essenziale per ridurre il rischio di infortuni. La corretta tecnica di corsa, passaggio e tiro può fare la differenza anche in questo senso, oltre che nella performance.
Riposo e recupero: Assicurarsi di avere abbastanza tempo di recupero tra le sessioni di allenamento e le partite. Il recupero attivo, come lo stretching e il massaggio, può aiutare a ridurre il rischio di sovraccarico.
Utilizzare attrezzature adeguate: Indossare scarpe da calcio ben ammortizzate e protettive può contribuire a ridurre lo stress sulle articolazioni.”
Ottimi consigli! Qual è il ruolo del preparatore atletico nel supportare i calciatori professionisti e dilettanti per affrontare queste problematiche?
“Il preparatore atletico gioca un ruolo fondamentale nell’aiutare i calciatori a massimizzare la loro performance e prevenire infortuni. In collaborazione con gli allenatori, sviluppo infatti programmi di allenamento individualizzati per i giocatori, tenendo conto del loro livello di fitness, del ruolo e delle loro esigenze specifiche. Monitoro attentamente il carico di lavoro e i tempi di recupero per evitare il sovraccarico. Inoltre, fornisco istruzioni sulla corretta tecnica e su come gestire eventuali infortuni o fastidi muscolari e articolari.”
Una domanda importante riguardante la gestione delle lesioni nel calcio. Quali sono gli esami medici e diagnostici principali per i traumi o gli infortuni legati a questo sport? E qual è l’incidenza media di tali lesioni?
“È una domanda fondamentale.
L’incidenza media delle lesioni nel calcio, essa varia in base al livello di gioco e alla posizione del giocatore in campo.
Studi statistici mostrano che le lesioni muscolari, come stiramenti e strappi, sono le più comuni. Le lesioni al ginocchio, tra cui distorsioni del legamento crociato e lesioni del menisco, sono anche piuttosto frequenti.
L’incidenza di lesioni può variare dal 20% al 40% dei giocatori a stagione, con un tasso più elevato tra i giocatori professionisti rispetto a quelli dilettanti.
C’è da dire che la prevenzione rimane sempre il punto chiave, ma nel caso in cui si verifichino lesioni, la giusta diagnosi e un trattamento adeguato possono favorire una pronta ripresa del gioco.”
Per diagnosticare adeguatamente le lesioni legate al calcio, sono spesso necessari esami medici specifici che a livello professionistico vengono eseguiti praticamente di routine, ove possibile. Parliamo di:
Raggi X: Questo è il primo esame diagnostico per identificare eventuali fratture ossee o danni articolari evidenti.
Ecografia: L’ecografia è utile per valutare tendini, legamenti e muscoli. Può essere molto utile per individuare lesioni dei tessuti molli.
Risonanza Magnetica (MRI): La risonanza magnetica è un esame diagnostico avanzato che fornisce immagini dettagliate dei tessuti molli, inclusi muscoli, legamenti e cartilagini. È particolarmente utile per identificare lesioni più sottili e nascoste.
Tomografia Computerizzata (TC): La TC è un altro esame di imaging avanzato che può essere utilizzato per ottenere immagini più dettagliate delle strutture ossee e articolari.
Per quanto riguarda l’incidenza media delle lesioni nel calcio, essa varia in base al livello di gioco e alla posizione del giocatore in campo.
Studi statistici mostrano che le lesioni muscolari, come stiramenti e strappi, sono le più comuni. Le lesioni al ginocchio, tra cui distorsioni del legamento crociato e lesioni del menisco, sono anche piuttosto frequenti.
L’incidenza di lesioni può variare dal 20% al 40% dei giocatori a stagione, con un tasso più elevato tra i giocatori professionisti rispetto a quelli dilettanti.
C’è da dire che la prevenzione rimane sempre il punto chiave, ma nel caso in cui si verifichino lesioni, la giusta diagnosi e un trattamento adeguato possono favorire una pronta ripresa del gioco.”
Ci lasceresti un messaggio conclusivo per i calciatori professionisti e dilettanti riguardo alla gestione di questi aspetti?
“Certamente! Sia che siate calciatori professionisti o dilettanti, la cura del proprio corpo è fondamentale per il successo nel calcio e soprattutto per divertirsi in sicurezza. Prendete il tempo per prepararvi adeguatamente, ascoltate il vostro corpo e non sottovalutate il ruolo del recupero nel processo di allenamento.
Investire nella vostra preparazione fisica e seguire i consigli di un preparatore atletico o di un allenatore esperto vi aiuterà a godervi il calcio in modo sicuro ed efficace.
Ricordate che la vostra salute è la chiave per una carriera duratura in ogni sport. Buona fortuna a tutti i calciatori là fuori!”