Come visto in questo articolo, la tiroide è una ghiandola endocrina situata alla base del collo che produce 2 ormoni importanti per l’organismo: la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4), entrambi coinvolti nel metabolismo basale, ovvero l’energia minima necessaria all’organismo per svolgere le sue funzioni vitali.

Le patologie della tiroide
L’Ipertiroidismo e l’ipotiroidismo rappresentano le più comuni patologie tiroidee: la prima caratterizzata, nella maggior parte dei casi, da un’iperfunzione tiroidea e quindi un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei; la seconda caratterizzata da una ridotta funzione tiroidea e quindi una ridotta produzione di ormoni tiroidei.
Nelle aree geografiche a sufficiente apporto iodico la prima causa di ipotiroidismo primario è la tiroidite cronica autoimmune (o detta anche tiroidite linfocitaria o nota anche come tiroidite di Hashimoto, che prende il nome da colui che la descrisse la prima volta nel 1912). Colpisce preferenzialmente il sesso femminile con un rapporto di 5:1 rispetto al sesso maschile. La tiroidite cronica autoimmune clinicamente è caratterizzata dalla positività degli autoanticorpi circolanti anti-tireoperossidasi (anti-TPO) e anti-tireoglobulina (anti-TG) e da un aspetto ecografico tiroideo caratteristico.
Il Morbo di Basedow è una forma di ipertiroidismo ovvero una condizione caratterizzata da un aumento dell’attività secretoria di iodotironine da parte della tiroide.
La malattia di Graves-Basedow è una sindrome caratterizzata da ipertiroidismo e gozzo, talora da oftalmopatia (Oftalmopatia Basedowiana) e raramente da dermopatia (mixedema pretibiale).
Dal punto di vista epidemiologico la prevalenza è stimata intorno all’1.85%. La patologia rende conto del 60-80% di tutti gli ipertiroidismi, con una frequenza nettamente superiore nel sesso femminile ed un picco di incidenza compreso tra i 40 e i 60 anni.
La malattia di Graves è causata dalla presenza di autoanticorpi stimolanti il recettore del TSH (TRAb) che, attivando il recettore, determinano un aumento della sintesi e della secrezione degli ormoni tiroidei e causano pertanto l’insorgenza del gozzo diffuso. La malattia è caratterizzata da nervosismo, irritabilità, insonnia, ipercinesia, tremori, palpitazioni, dispnea da sforzo, fasi di depressione e astenia, dimagrimento, polifagia, alterazioni del ciclo mestruale, diarrea. la ghiandola è caratterizzata dal gozzo diffuso determinato dal processo iperplastico. Si presenta di consistenza parenchimatosa e uniforme.
Anche se meno frequenti, esistono altre forme di tiroiditi come la tiroidite di De Quervain (a verosimile origine virale), la tiroidite post-partum che insorge subito dopo aver partorito ed è generalmente temporanea, la tiroidite acuta (a verosimile origine batterica), la tiroidite fibrosa di Riedel.
Tra le patologie endocrine più frequenti troviamo il nodulo della tiroide, singolo o multiplo, più frequentemente benigno. La prevalenza del nodulo della tiroide aumenta con l’avanzare dell’età. Sono più frequenti nel sesso femminile, nelle aree a carenza di iodio e nei soggetti sottoposti ad irradiazione tiroidea. I noduli della tiroide sono nella stragrande maggioranza dei casi asintomatici.
I tumori della tiroide costituiscono circa il 5% di tutti i noduli tiroidei e comprendono il carcinoma papillare, il carcinoma follicolare, il carcinoma midollare e il carcinoma anaplastico della tiroide.

I sintomi legati a patologie della tiroide
A seconda della patologia tiroidea di cui si soffre, la sintomatologia può essere vaga o insorgere in modo tardivo come nel caso dei noduli tiroidei.
Fra i più comuni sintomi vi sono:
- stanchezza
- irritabilità
- depressione
- insonnia
- difficoltà a concentrarsi
- deficit della memoria
- aumento della frequenza cardiaca
- alti livelli di colesterolo nel sangue
- alterazioni del ciclo mestruale
- intolleranza al calore o al freddo
- aumento o perdita di peso
- difficoltà a deglutire
- ingrossamento della tiroide
- stipsi
- pelle secca
- fragilità di unghie e capelli

Gli esami diagnostici per identificare queste patologie
Un adeguato esame obiettivo della tiroide da parte del medico specialista endocrinologo è utile per riscontrare eventuali anomalie e ingrossamenti della ghiandola o la presenza di noduli.
Ulteriori indagini diagnostiche sono:
- analisi del sangue
- ecografia
- ecocolor-Doppler
- scintigrafia
- agoaspirato
Mentre le analisi del sangue forniscono un’indicazione sulla concentrazione degli ormoni tiroidei in circolo nell’organismo, ecografia ed ecocolor-Doppler costituiscono un’analisi dettagliata morfologica e funzionale dell’organo compresa la sua vascolarizzazione.
L’agoaspirato, in particolare, fornisce un dato sulla tipologia del tessuto tiroideo analizzato al fine di rivelare la natura di eventuali neoplasie o porre il sospetto di esse.

Le terapie
La terapia varia a seconda della patologia.
Si può ricorrere a:
- utilizzo di antitiroidei di sintesi per ridurre l’attività tiroidea;
- intervento chirurgico (tiroidectomia) per l’asportazione totale o parziale della tiroide;
- terapia radiometabolica che utilizza lo iodio radioattivo per distruggere in modo selettivo le cellule tiroidee anomale;
- terapia “sostitutiva” mediante l’uso di ormone sintetico (levotiroxina) che sostituisce la tiroide malfunzionante.

a cura di
Dott.ssa Carlotta Giani
Endocrinologa presso Centro Medico Ponticello
