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I linfomi: che cosa sono e come riconoscerli

linfomi racchiudono diversi tipi di tumore che prendono origine dalle cellule (linfociti) delle ghiandole linfatiche (linfonodi) presenti in tutto il corpo. Dai linfonodi la malattia può diffondersi attraverso il sangue e/o i vasi linfatici ad altri linfonodi od organi, sia linfatici (midollo, milza, ecc.), sia extra-linfatici (cute, polmoni, sistema nervoso centrale, stomaco, fegato ecc.).

I linfociti, infatti, anche se si formano e maturano negli organi linfatici, hanno il compito fisiologico di circolare nel sangue ed in tutti gli altri organi del corpo alla ricerca di antigeni estranei da eliminare. I linfociti tumorali non perdono questa capacità di circolare nel corpo, per cui i linfomi sono in genere malattie diffuse fin dall’inizio in tutto l’organismo anche a distanza del luogo d’origine. Le persone possono manifestare differenti sintomi della malattia che variano a seconda dell’età e della tipologia di linfoma e contribuiscono a determinare la prognosi della malattia.

I linfomi sono suddivisi in due grandi categorie:

Dal 1975 ad oggi l’incidenza dei Linfomi è purtroppo in costante aumento in entrambi i sessi. Si presenta con una maggiore frequenza nei soggetti maschi e nella fascia di età 60-80 anni, ad eccezione del Linfoma di Hodgkin che colpisce in prevalenza giovani tra i 15 e i 35 anni. Un dato positivo è però quello legato alla riduzione della mortalità, in particolare dal 1995 ad oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica in questo settore che ha consentito buone possibilità di cura per le diverse tipologie di Linfoma.

Sintomi dei linfomi

I sintomi che fanno sospettare la comparsa di un linfoma sono aspecifici. Possono suggerire il sospetto di linfoma, ma nessuno di essi è veramente diagnostico. E’ quindi fondamentale, in loro presenza, ricorrere al medico curante per pianificare i giusti approfondimenti, indispensabili per giungere a una diagnosi precisa e sicura.

Vi sono due tipi di sintomi del linfoma:

1) quelli presenti in vari distretti del corpo, dovuti direttamente alla tumefazione (ingrossamento, gonfiore) del tessuto linfatico tumorale che sta proliferando in quella sede;

2) quelli di ordine generale (detti “sistemici”) dovuti al rilascio da parte del tessuto linfatico tumorale di molecole ad azione biologica sull’intero organismo.

SINTOMI LEGATI ALLA TUMEFAZIONE DEL TESSUTO LINFATICO

Il sintomo del linfoma più frequente è l’ingrossamento di uno o più linfonodi superficiali. I linfonodi ingranditi che i malati notano spontaneamente con più facilità sono quelli della regione del collo, delle ascelle o dell’inguine. I linfonodi sono in genere non dolenti e ci può essere il coinvolgimento contemporaneo di più stazioni linfonodali. La grandezza della tumefazione, la consistenza del linfonodo e la presenza o meno di segni di infiammazione sono fattori che possono aiutare il medico ad avvalorare il sospetto.

Non sempre le masse linfonodali proliferanti sono a carico di stazioni linfatiche superficiali visibili fin dall’esordio anche dal malato. Talvolta il linfoma inizia a carico di linfonodi profondi a livello del torace o dell’addome o può trattarsi di ingrandimento della milza. Raramente l’interessamento primordiale è a carico del midollo osseo o di organi non linfatici dove i linfociti sono comunque presenti e attivi (come fegato, stomaco o intestino). In questi casi diventa impossibile accorgersi spontaneamente dell’ingrandimento dei linfonodi e i primi sintomi sono legati agli effetti che la proliferazione linfonodale può provocare in questi distretti.

I sintomi del linfoma possono essere quindi estremamente variabili in relazione al tipo di organo che è coinvolto. Tra i più frequenti si possono ricordare:

  • tosse, difficoltà di respiro, dolori toracici, rigonfiamento del collo in caso di presenza di linfonodi del torace e/o infiltrazione dei bronchi o dei polmoni;
  • mancanza di appetito, sensazione di precoce sazietà, dolore epigastrico in caso di localizzazioni gastriche;
  • sensazione di peso e talvolta dolori addominali con possibile individuazione al tatto di masse addominali in caso di coinvolgimento dei linfonodi profondi dell’addome;
  • disturbi intestinali con diarrea o anche presenza di sangue nelle feci in caso di localizzazioni intestinali;
  • confusione mentale, alterazioni della personalità, disturbi della parola, perdita della forza in uno o più arti per localizzazioni del sistema nervoso centrale e così via.

SINTOMI SISTEMICI

Sono sintomi generali che si possono accompagnare con una certa frequenza ad alcune forme di linfomi aggressivi, o a linfomi che secernono sostanze biologiche particolari come nel linfoma di Hodgkin. I sintomi sistemici più importanti e frequenti sono febbre, prurito generalizzato, sudorazione notturna profusa e calo di peso (detti anche sintomi b).

In considerazione dell’aspecificità dei sintomi del linfoma va ribadito con chiarezza che la sola anamnesi e la visita non possono risolvere il caso. Solo ulteriori approfondimenti diagnostici per il tipo specifico di presentazione potranno offrire una diagnostica precisa e sicura. Talvolta esami accurati del sangue possono permettere di diagnosticare una semplice malattia infettiva o più raramente un’altra malattia, ma nella maggior parte dei casi i medici curanti dovranno decidere, sulla base dei dati disponibili, l’esecuzione di una biopsia del linfonodo o del tessuto extra-linfatico coinvolto.

Per maggiori informazioni, scarica qui il materiale informativo direttamente dal portale della Fondazione Italiana Linfomi

Fonte: FIL – Fondazione Italiana Linfomi

www.filinf.it

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