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Infezione da Helicobacter Pylori: cos’è e come riconoscerla in un soffio

Helicobacter Pylori

Sentiamo spesso parlare dei problemi causati dall’Helicobacter Pylori, un batterio che può essere presente nei primi tratti del tubo digerente il cui nome viene spesso associato a gastrite, ulcera e tumore.

Abbiamo chiesto al professor Ferruccio Bonino, gastroenterologo presso il Centro Medico Ponticello, di illustrare le caratteristiche di questo batterio e della sua infezione con un focus particolare sul breath test o test del respiro, un metodo semplice non invasivo per la sua identificazione.

In questo articolo

Che cos’è L’Helicobacter Pylori?


L’H. Pylori è un batterio flagellato (i cui flagelli alla sua estremità assomigliano ad un’elica e di qui il nome) che ha la caratteristica di essere acidofilo ovvero di poter crescere anche sulla mucosa gastrica dove esiste un ambiente molto acido (lo stomaco è il tratto del tubo digerente con minor carica microbica mucosa) e in particolare colonizzare l’area antrale gastrica pre-pilorica (il piloro è lo sfintere che regola il passaggio del contenuto gastrico in duodeno).

Come ci si entra in contatto?


Ingoiando liquidi (es. acqua di pozzi) o cibi o mettendo in bocca oggetti contaminati principalmente dalla saliva di soggetti infetti. E’ inoltre considerata la tipica infezione dei bambini che mettono in bocca oggetti e giocattoli.

Come avviene e quali problematiche porta la sua infezione?


Nel 90% dei casi la presenza dell’H. Pylori sulla mucosa gastrica non dà sintomi.  Si stima che il 50% della popolazione mondiale sia portatrice del batterio. Fattori genetici del batterio e dell’ospite e fattori ambientali e alimentari condizionano la comparsa di malattie e sintomi associati all’infezione da H. Pylori.

Qual è l’incidenza di queste problematiche?


Si stima che circa nel 10% dei casi le persone con infezione da H. Pylori possano sviluppare un’ulcera duodenale o gastrica che sono le manifestazioni più tipiche della malattia da H. Pylori. Lo spettro di malattia e sintomatologia è però molto ampio e comprende l’intera gamma dei disturbi digestivi anche minori (nausea, gonfiore e/o bruciore epigastrico…). Inoltre anche in assenza di sintomi maggiori l’infezione cronica può causare una gastrite cronica asintomatica con il rischio di sviluppo di cancro dello stomaco o di uno specifico linfoma gastrico (anche se l’incidenza di queste complicazioni maggiori è bassa < 1/1000).

Come si guarisce da una sua infezione?


Con un trattamento antibiotico specifico che combina più principi attivi con farmaci inibitori della secrezione acida (inibitori della pompa protonica gastrica) che rendono efficaci gli antibiotici che altrimenti sarebbero inattivati dall’acidità dello stomaco. Il trattamento antibiotico di soggetti esposti ripetutamente a terapie antibiotiche per altre cause richiede un’adeguata personalizzazione della scelta di cura per evitare la refrattarietà al trattamento da parte di ceppi di H. Pylori resistenti agli antibiotici già usati in passato.

Quali sono i percorsi diagnostici per identificare il problema?


In caso di una sintomatologia clinica che indichi l’appropriatezza di un esame endoscopico l’esecuzione di biopsie ripetute in sede antrale durante la gastroscopia permette di evidenziare i batteri direttamente sulla superficie mucosa mediante il comune esame istologico.  Nel caso non sia indicata l’esame invasivo endoscopico esistono test sierici per la determinazione degli anticorpi (IgG e IgM) e degli antigeni di H. Pylori nelle feci. La presenza di anticorpi IgG nel siero è indice di esposizione all’infezione, ma non distingue tra infezione attiva e pregressa. La presenza di anticorpi IgM indica invece la presenza di un’infiammazione in atto da malattia da H. Pylori gastrica, ma tale anticorpo è invece assente nella maggioranza dei casi di ulcera duodenale in cui il ceppo di H. Pylori non da infiammazione nell’antro gastrico ma funge solo da stimolo paradosso della secrezione acida gastrica che causa l’ulcera la mucosa duodenale che non è invece protetta dall’acido.   La presenza dell’antigene di H. Pylori nelle feci è diagnostica di infezione H. Pylori ma il test è poco sensibile e talora (in funzione del tipo di prodotto commerciale) il risultato positivo è aspecifico.  Infine è possibile determinare la presenza di un’infezione attiva da H. Pylori con un semplice test del respiro che è anche il metodo diagnostico più sensibile e specifico in assoluto.

Ci parla meglio del Test del Respiro (Breath Test all’Urea)?


È un metodo rapido, specifico, sensibile e non invasivo per determinare la presenza di H. Pylori nello stomaco e consiste nell’assunzione per via orale di una bevanda contenente urea. La mucosa gastrica degli individui senza infezione da H. Pylori non contiene l’enzima ureasi, caratteristico invece del H. Pylori che scinde l’urea liberando anidride carbonica (CO2) e serve per proteggere il batterio dall’acido gastrico. Perciò nei soggetti senza infezione da H. Pylori l’urea ingerita viene assorbita e eliminata nelle urine tale e quale. Invece nei soggetti con infezione da H. Pylori l’urea è scissa dall’enzima ureasi con l’eliminazione di CO2 nel sangue e attraverso i polmoni nell’aria espirata. L’urea assunta con l’acqua contiene un isotopo stabile del carbonio (13-C), non radioattivo, innocuo che è rilasciato nella CO2 ed è misurabile con accurata precisione.  La quantità di questo isotopo nell’aria espirata è indice della presenza di H. Pylori nella mucosa gastrica. Tale metodica è considerata il metodo di riferimento per confermare la presenza o eliminazione del HP in quanto evita l’errore di campionamento delle tecniche alternative: esame di un campione di feci per la ricerca dell’antigene di H. Pylori o ricerca del H. Pylori direttamente nelle biopsie della mucosa gastrica prelevate in corso di gastroscopia nei soggetti in cui non c’è infiammazione antrale.

Quanto è efficace?


Se non vengono commessi errori nell’esecuzione il test ha la maggiore sensibilità e specificità diagnostiche, > 90%

Si tratta di una pratica invasiva?


Assolutamente no, in quanto non richiede nemmeno la puntura di una vena, necessaria per un prelievo di sangue o l’indaginoso recupero di un campione di feci, ma solo di bere un bicchiere d’acqua con una compressa contenente urea e dopo mezz’ora di raccogliere un’espirato in una provetta.

Al Centro Medico Ponticello effettuiamo regolarmente i test del respiro: per ogni caso riusciamo a identificare con sicurezza e precisione la presenza di H. Pylori e siamo in grado di fornire rapidamente al paziente il percorso terapeutico più adatto alla risoluzione della sua problematica.

a cura di

Prof. Ferruccio Bonino

Presso il centro medico Ponticello esegue visita gastroenterologica, con possibilità di eseguire test del respiro: sono analisi non invasive eseguite sull’espirato con lo scopo di diagnosticare patologie o disfunzioni dell’apparato digerente.

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